venerdì 16 aprile 2010

Prima Festa del libro ebraico a Ferrara

Volevo segnalare che a Ferrara dal 17 al 21 aprile si svolgerà la prima Festa del libro ebraico all'interno dell'ex Convento di San Paolo.

La mostra è organizzata dal MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah)

mercoledì 14 aprile 2010

Strumenti per lo studio online - 2

Ciao a tutti, volevo segnalare un sito molto interessante che avevo dimenticato di menzionare nel post precedente.

Il sito è torah.it, in cui potrete trovare molte informazioni sull'ebraismo e alcuni corsi per apprendere la lingua ebraica, partendo dall'alfabeto fino alla lettura dei giornali iraeliani. Se si installa la toolbar si ha accesso a molti strumenti utilissimi, tra cui alcuni canali televisivi israeliani da vedere via streaming, radio, rassegna stampa, testi sacri e molto altro.

Il sito yes.co.il, che avevo segnalato nel post precedente, ho scoperto essere visibile solo se ci si connette da Israele, quindi a meno che non abbiate voglia di impazzire con server proxy o cose del genere potrete vedere solo i trailer (purtroppo applicano la stessa filosofia della nostra RAI)

martedì 30 marzo 2010

Strumenti per lo studio online

Di strumenti per lo studio dell'ebraico in internet non ce ne sono tanti, soprattutto se paragonati ad altre lingue straniere.

Uno strumento di grandissima utilità, non solo per lo studio dell'ebraico, è sicuramente il sito Livemocha, una community internazionale per lo studio delle lingue straniere. L'iscrizione è completamente gratuita e permette di accedere alle lezioni di ben 36 lingue (tra cui ovviamente l'ebraico) e di stringere amicizia con gli altri iscritti. Le lezioni utilizzano lo stesso metodo di RosettaStone che molto si avvicina al metodo dell'acquisizione. È inoltre possibile correggere gli esercizi di altri utenti e, ovviamente, farsi correggere i propri da utenti madrelingua.

Se avete dubbi sulla corretta pronuncia di una frase סנופי di sicuro vi aiuterà inserendo i niqud in qualunque frase. Sempre sullo stesso sito è disponibile anche un Dizionario monolingua.

Se per il dizionario monolingua è ancora troppo presto (anche se è bene di passarci il prima possibile), potete usare Morfix, un ottimo dizionario ebraico-inglese.

Sul sito Tatoeba è possibile inserire una parola e ottenere delle frasi contenenti quella parola (io non l'ho usato quasi per niente, preferendo farmi fare le frasi da amici madrelingua)

A me piace molto ascoltare Radio Tel Aviv, durante la giornata si alternano vari programmi di tutti i generi.

Molto utili sono anche le televisioni online: Nana10, dove è possibile vedere alcuni reality con sottotitoli in ebraico, Mako, con programmi di vario genere, e yes.co.il, dove è possibile vedere alcuni serial tv israeliani (a dire il vero io riesco a vedere solo i trailer, ma dato che alcuni riescono a vedere anche le puntate lo inserisco lo stesso).

Per esercitarvi un po' nella lettura vi consiglio il sito mp3music dove potrete trovare i testi di moltissime canzoni israeliane e il sito sefer-li.net dove è possibile scaricare in formato pdf molti racconti per bambini. Per chi è già un po' avanti nello studio consiglio vivamente di abbonarsi alla rivista on line שער למתחיל, "Porta per il principiante", un settimanale israeliano in ebraico semplice.


(Originariamente postato il 24 febbraio 2010)

Metodologia di studio

Per lo studio dell'ebraico sto cercando di applicare le moderne metodologie di studio basate principalmente sulle teorie di Stephen Krashen, professore emerito della University of Southern California.
Krashen distingue due processi fondamentali per lo studio di una lingua straniera: l'apprendimento e l'acquisizione.
L'apprendimento è il metodo classico che avviene attraverso lo studio delle regole grammaticali e delle parole della nuova lingua. Tale apprendimento è in genere di durata relativamente breve e non permetterà mai ad un adulto di parlare come un nativo.
L'acquisizione è invece un processo inconscio che si sviluppa attraverso processi automatici e che porta ad una perfetta padronanza della lingua e i risultati sono stabili e duraturi nel tempo. Praticamente è il metodo con cui abbiamo imparato la nostra lingua nativa.

Senza voler entrare nel dettaglio delle 5 teorie di Krashen possiamo dire in breve che secondo Krashen l'unico modo per progredire nell'acquisizione è l'esposizione ad una grande quantità di input. In particolare l'ideale sarebbe che tale input fosse sempre ad un livello di difficoltà leggermente superiore alla nostra capacità di apprendimento.

Per lo studio dell'ebraico mi sono affidato inizialmente a vari corsi, ma dopo qualche mese i risultati erano veramente deprimenti. Era la prima volta che mi dedicavo ad una lingua così diversa dalla mia e, nonostante i miei sforzi, non riuscivo ad apprendere quasi nulla. Proprio quando stavo per gettare la spugna mi è capitato di confrontarmi con altri studenti che utilizzavano il metodo dell'acquisizione naturale e ho deciso di sperimentare su di me queste teorie (tanto peggio di così non poteva andare). I risultati, nonostante il mio scetticismo iniziale, non hanon tardato a farsi vedere e, nonostante stia applicando questo metodo da soli 4 mesi, sono già molto migliorato.

Oggigiorno il mio studio si sviluppa in 3 attività fondamentali:
  1. visione di cartoni animati e film;
  2. utilizzo di un SRS (Spaced Repetition System);
  3. ascolto passivo.
Dovrei cercare di aggiungere un'altra attività molto importante, la lettura, che però mi risulta ancora molto difficile a causa del mio vocabolario ancora troppo scarno.

Considero queste 3 attività tutte fondamentali, la più importante (e che alcuni utilizzano in modo esclusivo con eccellenti risultati) è sicuramente la visione di film. Si tratta di un ascolto attivo in cui i dialoghi vengono inseriti in un contesto che ne aiuta la comprensione e l'intuizione. Inoltre è scientificamente provato che le parole intuite vengono fissate nella memoria più facilmente di quanto non avvenga con le parole di cui si cerca la traduzione.

Un SRS è un sistema di flashcard basato su un algoritmo che ottimizza l'intevallo di tempo in cui riproporre una specifica carta, in modo da fissare il dato nella memoria a lungo termine. Ovviamente tale sistema può essere utilizzato per la memorizzazione di qualunque informazione. In particolare viene utilizzato moltissimo negli ultimi anni nello studio delle lingue straniere.
Io inserisco la frase in ebraico che voglio studiare sul fronte della carta e sul retro riporto la corretta pronuncia e i dati necessari per comprendere la frase. Sarebbe bene non inserire la traduzione, ma ad esempio la definizione delle parole difficili prese da un dizionario monolingue.
Ci sono vari SRS in circolazione, io utilizo Anki, gratuito, versatile ed utilizzabile sia online che offline.

L'ascolto passivo è anch'esso di grandissima utilità anche se a molti può sembrare assurdo (ed io ero tra questi!!). Durante questa attività, il cervello si "adatta" a gestirere la nuova lingua costruendo delle nuove connessioni fisiche. Dopo qualche decina di ore di ascolto passivo vi renderete conto che la nuova lingua non è più un flusso incomprensibile di suoni, ma si cominciano a distinguere alcune parole e col passare del tempo ciò che si ascolta diventa sempre più chiaro anche se non se ne riesce a comprendere il significato. Per ascolto passivo intendo ascotare senza prestare attenzione a ciò che si ascolta, anche svolgendo altre attività.
Io ascolto in continuazione e di tutto: radio, musica, audiolibri e appena posso rendo il mio ascolto da passivo ad attivo e mi concentro cercando di capire ciò che si dice e cercando di riconoscere le parole che conosco.

Come avrete notato tra le mie attività manca completamente l'output, e questo perché Krashen suggerisce di evitarlo in quanto controproducente per una corretta acquisizione, e di attendere finché la lingua non esca fuori spontaneamente.

Voglio infine consigliare vivamente la lettura di due blog sullo studio del giapponese, i cui gestori applicano le teorie che ho esposto: languageez, in italiano, e AJATT, in inglese.
In particolare in AJATT, Khatzumoto racconta la sua esperienza di studio. Applicando in maniera estrema le teorie dell'acquisizione naturale, è riuscito ad imparare il giapponese al livello di un nativo in 18 mesi.


(Oroginariamente postato il 18 febbraio 2010)

Perchè imparare una lingua straniera?

Qualche anno fa non avrei veramente saputo dare una risposta a questa domanda, l'unica lingua che conoscevo (e neanche troppo bene) era l'inglese e l'avevo imparato molto controvoglia a scuola e per fortuna il lavoro mi aveva impedito di dimenticarlo completamente.

Poi un viaggio all'estero per lavoro con dei colleghi mi ha fatto capire il fascino di conoscere, oltre ad una lingua di comunicazione "standard", la lingua madre di quel posto. Al di fuori delle riunioni di lavoro, chi conosceva la lingua del posto riusciva ad entrare in sintonia con le persone che incontravamo. A quel punto ho capito che conoscere una lingua non da solo la possibilità di comunicare (cosa che ha già di per se un grande fascino), ma permette molto di più, permette di accedere ad un patrimonio umano e culturale che altrimenti si riesce a guardare solo dal di fuori.
Inoltre la struttura stessa della lingua ti permette di capire tanto di un popolo, per esempio io trovo molto significatico che nella lingua ebraica non esista il verbo "avere" e che la parola דבר significhi sia "parola" che "oggetto" e abbia la stessa radice del verbo "parlare".

Per questi motivi mi viene sempre da sorridere quando prima di cominciare lo studio di una nuova lingua sento molte persone chiedersi quale lingua è più utile, quale è più "spendibile" sul mercato o soffermarsi su (finti) problemi di difficoltà grammaticale. Molto raramente sento persone chiedersi quale cultura li affascina di più, in quale parte del mondo gli piacerebbe trovare nuovi amici o dove gli sarebbe piaciuto nascere se avesse avuto possibilità di scelta.

Inoltre i processi mentali che portano a parlare una lingua sono diversi da quelli che ci permettono di imparare la matematica o qualunque altra materia e il partire da presupposti di mera (potenziale) utilità porta nel 90% dei casi a risultati molto scarsi e allontana (almeno questo è successo a me) dalle lingue straniere in generale.

Prima di salutarci solo poche parole per descrivere i propositi di questo blog.
La cosa di cui ho sofferto e soffro di più nello studio dell'ebraico è la difficoltà di reperire materiale e di confrontarmi con altri "studenti" visto il ristretto numero di persone che si cimentano in questa lingua. Questo blog vuole quindi essere una condivisione delle mie e vostre esperienze nello studio di questa lingua, di impressioni, perplessità, consigli, metodologie, strumenti di studio.... insomma tutto ciò che può aiutare a comprendere meglio il "mondo" ebraico.

בהצלחה, להתראות


(Originariamente postato il 13 febbraio 2010)